Dott Gastone Ranieri Indoni – Storico e critico dell’Arte

Il M° Angela Greco Pittrice nella consapevolezza di usare la sua competente valenza ed esperienza pittorica con una sensibilità istintiva che sa cogliere il più profondo animus delle cose e delle persone, può trasmetterne compiutamente l’essenza. Non è esagerato dire che con una pittura pacata, addolcita come i declivi collinari delle sue lande, quando si apre sui mari quieti, o se spazia caparbiamente in tutto il mondo naturalistico, questa grande artista dipinge e canta le sue bellezze, richiamando le Bucoliche di Virgilio, con la stessa energivora passionalità di un amante. Le immagini e le sensazioni che racconta le raccoglie esclusivamente dal vero, in qualunque tempo e in qualunque luogo; una realtà naturale circostante su cui plana quel caldo sapore mediterraneo, denso di vita e di sole che così bene trasferisce su tela o su altro materiale data la sua salvifica concupiscente destrezza. Nelle attente scrupolose descrizioni Angela Greco vivifica a tal punto ciò che dipinge da eliminare qualsiasi tipo di tensione ideologica perché prevalgono paesaggi tonali e assemblati cromatismi che declinano sceneggiature del tutto personali ed esclusive; colorazioni che appena le incontri con lo sguardo evocano con sensitiva bellezza un insito “afflatus dei”; capace, questo sì, di elencare spiagge bagnate e respingenti onde invadenti, o risacche morbide e melliflue che le lambiscono le accarezzano e baciano teneramente. Un elenco naturalistico fatato dove anche le tamerici, pur riarse dal libeccio, hanno il loro perché dove una campagna, sempre ampiamente raccontata, confluisce in un placido torrentello che rispecchia, spione, un cielo azzurro che solo il fantastico pennello di una siffatta, tenera pittrice, può tradurre in poesia per ogni osservatore. Una poesia che continua fervida quando la Angela Greco, cambiando soggetto per tramutarsi in ritrattista, come uno sciamano dei racconti di Salgari, riassume e si appropria del pensiero di chi posa, che a sua volta non può rendersi conto che sta subendo un vero e proprio plagio pittorico, fin quando non si riconosce nel risultato espresso da tale evidente grande maestria. Per non parlare delle sue Essenze che evidenziano una poetica surrealista, tra cui spicca il romantico rimando alla Danza di Henri Matisse, tra altre decine di rievocazioni che trattano su uno scibile infinito. Non si avvertono messaggi o pensieri filosofici nella pittura del maestro Angela Greco, anche se bisogna ammettere che la soave lirica che esprime la sua elegante elaborazione artistica racconta e dichiara tutta l’affascinata anima di questa Signora dell’arte che usa la miscellanea pittorica più sapida e sapiente per allietare al massimo la visione, che diventa tangibile se è vero che arriva al cuore, di solide calde emozioni. Un assieme di coreografie segniche e coloristiche quand’anche poetiche assediano la mente e l’anima del maestro Angela Greco che, per l’obbligo lirico di creare ulteriori parti del suo estro geniale, espone in ogni dove per le nutrite richieste di gallerie in Italia e all’estero e svuota la sua anima pur continuando a tessere la sua stupenda tela artistica per confezionare, consapevole o meno, un infinito patchwork di capolavori.

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